La viticoltura e l’archeologia livornese

La vite è coltivata in questo territorio fin dall’epoca etrusca. Le ricerche archeologiche mostrano chiari indizi del processo di specializzazione delle tecniche vinicole a partire dal secondo millennio a.C. Plinio il vecchio parla della città etrusca di Populonia come importante centro per la produzione di vino destinato al commercio esterno. Con la conquista romana della Tuscia litoranea comparvero nuovi insediamenti in cui venivano praticate l’agricoltura intensiva e la viticoltura.
Il parco archeologico di Baratti e Populonia
Con la caduta dell’Impero Romano vi fu un generalizzato periodo di abbandono del territorio della Maremma che fu ripreso solo a partire dal X secolo. Tuttavia solo a fine Settecento la zona si affermò per la qualità della produzione vitivinicola. Nella provincia di Livorno il valore del vino prodotto ha aumentato l’importanza e la notorietà di queste terre innescando un circolo virtuoso tra vino e territorio, incentivando le attività di marketing territoriale e dei prodotti e favorendo di conseguenza lo sviluppo di un turismo enogastronomico di qualità. Un importante strumento di promozione del territorio è la
strada del vino della Costa degli etruschi che interessa le aree vitivinicole del territorio provinciale. Cinque sono le DOC che si producono nella provincia di Livorno: DoC terratico di Bibbona, DOC Montescudaio,DoC val di Cornia, DoC Bolgheri e DoC Isola d’elba. I vitigni piùdiffusi sono il Cabernet sauvignon, Cabernet Franc e ilMerlot. Anche il sangiovese hauna discreta diffusione. Tra i vini rossi più famosi prodotti nella zona di Bolgheri non si può non citare ilsassicaia” diventato il simbolo della costa toscana e considerato uno dei vini più buoni del mondo, il “Bolgheri superiore”e gli altri grandi vini monovarietali, assurti da tempo ai vertici della fama mondiale come Masseto e Messorio (Merlot 100%), Paleo (Cabernet Franc 100%). Tra i vitigni a bacca bianca, il Vermentino è attualmente tra i più impiantati , con una tendenza in continuo aumento. Si tratta di un vitigno complementare nella produzione vitivinicola locale, ma storicamente presente in questo territorio.
Azienda Agricola Campastrello I Socci – Vermentino
La produzione dei vini bianchi toscani in passato era legata per lo più al Trebbiano toscano, vitigno che raramente possiede caratteristiche qualitative di finezza e aromaticità oggi richieste dai consumatori.
In Toscana il Vermentino è utilizzato per la produzione di diversi vini bianchi secchi, che assumono a seconda dei casi la denominazione DOC (come
nel caso di Bolgheri) o IGT Toscana o Costa di Toscana. I terreni di produzione sono tutti localizzati nelle zone collinari prossime alla zona costiera. Il
comune di Castagneto Carducci risulta quello con il maggior quantitativo di superfici vitate.
Castagneto Carducci
Da notare che la provincia di Livorno, rispetto alle altre province toscane, presenta la minor incidenza della superficie destinata a viticoltura rispetto al totale di quella coltivata (circa il 9%)

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